Di altitudine tra i 240 e i 280 metri sul livello del mare questo cru si espone da ovest a sud-ovest. Il terreno è prevalentemente calcareo con frequenti intersezioni di argilla: si crea infatti un suolo completo e compatto e particolarmente adatto alla coltura del Nebbiolo.
Barbaresco
In questo borgo nelle Langhe del vino, Musso ha sviluppato la sua storia.
Onde di colline nelle zone del Barbaresco
Di altitudine tra i 300 e i 400 metri s.l.m. il territorio è costituito da colline di strati in prevalenza marnosi e tufacei frammisti a lastre di composizione sabbiosa.
I vigneti dell’Azienda Musso, circa 10 ettari in tutto, sono per la quasi totalità sulle colline di Barbaresco, localizzati in quattro delle più prestigiose Menzioni Geografiche del paese: Pora, Rio Sordo, Cavanna e Ronchi. Qui troviamo le varietà della tradizione territoriale ossia Nebbiolo, Barbera, Dolcetto e l’universale Chardonnay; invece la coltivazione dell’Arneis è realizzata in un paese nella tipica zona del Roero, al di là del fiume Tanaro: a Santo Stefano Roero l’azienda conduce una vigna in collaborazione con un viticoltore della zona.
Barbaresco
Barbaresco
Una storia antica fatta di boschi e barbari.
Barbaresco, in provincia di Cuneo, antico territorio di Langa abitato da Liguri e Celti già tre secoli prima di Cristo, fu poi conquistato dai Romani che vi fondarono un loro avamposto militare di difesa ed un primo nucleo abitativo.
Vi crescevano querce gigantesche, simbolo di forza e resistenza, circondate da sorgenti di acqua salata oggi ancora esistenti. I primi nuclei organizzati della zona sono probabilmente i Liguri che si rifugiavano all’interno di zone boschive per sfuggire alla colonizzazione romana, la quale ebbe grande slancio sotto l’impero di Augusto.
Il nome Barbaresco deriva infatti etimologicamente dal termine “Barbarica silva”, foresta barbara, così battezzato dai Romani.